Riforma fiscale e Terzo settore: Consiglio dei ministri approva nuove disposizioni

È stata resa nota l’approvazione preliminare da parte del Consiglio dei ministri di un decreto legislativo che introduce importanti disposizioni relative al Terzo settore, alla crisi di impresa, allo sport e all’imposta sul valore aggiunto (Presidenza del Consiglio dei ministri, comunicato 22 luglio 2025, n. 135).

Il nuovo provvedimento, approvato in esame preliminare, in attuazione della Legge delega per la riforma fiscale (Legge n. 111/2023), introduce disposizioni in materia di Terzo settore, crisi di impresa, sport e IVA, con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il quadro normativo in vista dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni fiscali per gli enti del Terzo settore, prevista per il 1° gennaio 2026.

 

Il Decreto interviene, tra l’altro, in relazione alle attività attualmente classificate come commerciali, che, in base all’articolo 79 del Codice del terzo settore (D.Lgsn. n. 117/2017), potrebbero essere ridefinite come non commerciali. Tale modifica potrebbe comportare la generazione di plusvalenze “figurative”, per le quali l’imposizione fiscale è sospesa e differita fino al momento della cessione del bene o del cambio di destinazione d’uso.

 

Inoltre, il provvedimento estende il regime agevolato previsto dalla Legge n. 398/1991, per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) anche alle Società Sportive Dilettantistiche (SSD), ampliando così le opportunità di accesso a benefici fiscali per un numero maggiore di enti sportivi.

 

Un ulteriore aspetto significativo riguarda le misure a favore delle imprese che accedono agli strumenti di risanamento previsti dal Codice della crisi. Il decreto prevede l’estensione della non imposizione dei proventi straordinari derivanti da riduzioni dei debiti anche ai casi di liquidazione giudiziale, concordato minore e concordato semplificato.

 

Infine, il provvedimento include ulteriori disposizioni in materia di IVA, che chiariscono aspetti applicativi e semplificano gli adempimenti burocratici.

CCNL Metalmeccanica Cooperative: siglato il testo ufficiale

Dal punto di vista economico previsto un aumento minimo di 200,00 euro 

Nei giorni è stato siglato ufficialmente a Roma, presso la sede nazionale di Legacoop, il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Cooperative metalmeccaniche e impiantistiche. Il contratto, scaduto a giugno 2024, interessa circa 300 imprese cooperative e oltre 15 mila addetti sul territorio nazionale. L’ipotesi di accordo era stata siglata il 17 giugno 2025 e, a seguito della consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che ha registrato un consenso del 98%, si è proceduto alla firma del testo. Il 10 luglio e il 17 luglio anche Agci produzione e lavoro e Confcooperative lavoro e servizi hanno sciolto la loro riserva sulla sottoscrizione del CCNL.

Con il rinnovo sono state rafforzate le tutele salariali e normative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, con un aumento economico minimo di 200,00 euro al termine del quadriennio al livello C3. Previsto inoltre il rafforzamento del sistema di welfare, il mantenimento della clausola di salvaguardia sull’Ipca (indicatore dell’inflazione), l’implementazione delle causali contrattuali per la proroga dei contratti a termine e l’aggiornamento di istituti contrattuali rilevanti come orari di lavoro, congedi, mercato del lavoro e relazioni sindacali.

CCNL Istituzioni Socio Assistenziali Anaste: i sindacati verso lo sciopero nazionale

Le OO.SS. rispediscono al mittente le proposte di Anaste e annunciano la mobilitazione

La Uil-Fpl ha annunciato, con un comunicato del 16 luglio scorso, che la parte datoriale non ha avanzato proposte rispetto a quanto affermato nella riunione del 10 giugno e a seguito del verbale di mancato accordo del 1° luglio scorso che ha, di fatto, avviato la procedura di raffreddamento.

 

Nel corso dell’ultimo incontro, Anaste aveva portato sul tavolo della contrattazione, tra le altre cose, un aumento di 55,00 euro sul tabellare per il 4° livello full-time; 5,00 euro di assistenza sanitaria integrativa; 200,00 euro di Una Tantum in welfare e un parziale miglioramento dell’articolato sulla malattia. Proposte, definite dalle OO.SS., irricevibili e non in linea con quanto fatto per gli altri accordi del settore sociosanitario dove gli aumenti sono stati tra il 10,4 e il 12,6%.

 

Dal canto loro Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl e Uiltucs rigettano nuovamente quanto avanzato da Anaste e annunciano per le prossime settimane un attivo nazionale delle delegate e dei delegati impiegati nelle strutture Anaste. In seguito, pronto lo sciopero nazionale.